Tra i numerosi matsuri 祭 presenti durante tutto l’arco del’anno in Giappone, il Gion Matsuri 祗園祭 è tra i più famosi.
Questo antico festival religioso si svolge ogni anno durante tutto il mese di luglio nella città di Kyōto, prendendo il nome dall’omonimo quartiere dell’antica capitale del Giappone. Il Gion matsuri inizia il giorno successivo l’Ōharai, il primo di luglio e termina il 31 dello stesso mese.
Il matsuri è uno dei principali eventi della città ed è di origine shintoista. La sua importanza storico-culturale e risonanza internazionale lo ha fatto diventare nel 2009 Patrimonio Culturale Immateriale secondo l’UNESCO.
La storia
Secondo la tradizione il Gion Matsuri 祗園祭 ha origine nell’869 D.C. ed è connesso a una grande epidemia avvenuta alcuni anni prima, precisamente nell’863.
L’epidemia che colpì Kyōto era legata alle difficili condizioni dei terreni paludosi limitrofi alla capitale, e alle condizioni igieniche precarie del tempo che ne favorivano la diffusione.
Secondo le credenze del tempo, per combattere la sua diffusione la corte imperiale decise di organizzare a Shinsenen 神泉苑, un piccolo tempio posto a ridosso di un grande giardino acquatico, un rito purificatore chiamato goryōe 御霊会. Quest’ultimo aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni dei defunti ritenuti la causa della diffuzione della malattia.
Purtropo però l’epidemia non si placò e si decise di rivolgere le preghiere direttamente a Gozu Tennō 牛頭天王, divinità protettrice dalle epidemie e dalle malattie presso il santuario Yasaka 八坂神社.
La situazione non migliorò immediatamente e inoltre nel 864 si verificò una grande eruzione del Monte Fuji, con conseguenti feriti e distruzione delle zone limitrofe al sacro monte. Al fine di contrastare gli infausti eventi che si stavano abbattendo sul Giappone, nel 869 furono mandati tre mikoshi 神輿, palanchini divini, per adorare Gozu Tennō.
Nel contempo il nobile Urabe Hiramasu fece erigere sessantasei lance, simbolo delle altrettante regioni in cui era suddiviso al tempo Il Sol Levante, dove gli spiriti maligni sarebbero stati trasferiti.
Nell’876 l’adorazione di Gozu Tennō si trasferì dal santuario Hiromine 広峯神社 all’attuale santuario Yasaka punto di riferimento odierno del Gion Matsuri.
Questa usanza si officiò ogni qualvolta si verificavano epidemie e dal 970 D.C. divenne un evento annuale per prevenire e proteggere il paese. Nacque così il Gion Matsuri.
L’antico festival ha compiuto nel 2019 il suo 1150° anniversario e si celebra ininterrottamente ogni anno, uniche eccezioni le guerre Ōnin di metà XV secolo e il recente secondo conflitto mondiale.
Nell’arco dei secoli il festival si è arrichito anche di elementi più pagani. Ad esempio già dal periodo Muromachi il ceto mercantile partecipava al matsuri con carri ricchi di paranze e appariscenti decorazioni.
L’origine del nome
Il nome del festival ha però un origine recente, infatti prende il nome di Gion Matsuri solo durante il periodo Meiji (1852 – 1912). Nel 1868 il governo decise di dare ordine alla confusione tra shintoismo e buddismo che era nato negli ultimi secoli, obbligando i vari santuari e templi a scegliere come definirsi per la legge. Il Gion kanshinin decise di essere un santuario shintoista prendendo il nome di Yasaka e il festival Gion Goryōe fu ribbatezzato Gion Matsuri.
Il cambiamento del nome non portò anche al cambiamento del rito, infatti fino a quel momento si officiavano nei santuari/templi sia i riti buddisti che shintoisti. I riti che caratterizzano il Gion Matsuri rimangono quindi gli stessi da più di mille anni.
Calendario del Gion Matsuri
Luglio 1 – 5: kippuiri 吉符入
Dal primo al cinque luglio si svolge il kippuiri 吉符入, una cerimonia per proteggere il matsuri da eventuali problemi. La cerimonia si svolge al santuario Yasaka per diversi giorni poichè vi partecipano diversi quartieri della città a seconda del giorno.
Si preparano inoltre i goshintai 御神体, oggetti sacri dove risiede lo spirito del kami. Ogni carro utilizzato durante il Gion Matsuri ha un goshintai.
Luglio 2: Kujitorishiki くじ取り式
La cerimonia Kujitorishiki くじ取り式 si svolge nel municipio di Kyōto per stabilire l’ordine da assegnare ai carri per la parata del 17 luglio. L’assegnazione avviene attraversa una lotteria, ma ad ogni modo il carro che apre la processione sarà sempre il Naginataboko 長刀鉾.
Questa tradizione della scelta attraverso la lotteria nasce nel 1500 per evitare conflitti sull’assegnazione dell’ordine di parata degli Yamaboko.
Luglio 7: chigo 稚児 di Ayakasaboko
Il santuario riceve la visita dei chigo 稚児 di Ayakasaboko. I chigo sono bambini scelti tra le più importanti famiglie di Kyōto, che avranno l’onore di rappresentare il dio durante la sua uscita dal santuario.
Durante il Gion matsuri, i chigo condurrano i mikoshi rispettivamente nello Shinkō-sai 神幸祭 (percorso di andata verso l’Otabisho) del 17 luglio e durante il Kankō-sai 還幸祭 (percorso di ritorno al santuario) del 24 luglio. Inoltre visitano il santuario Yasaka per onorare e pregare Susanoo no mikoto.
I bambini in questa occasione non sono a cavallo in quanto ancora non rappresentano la divinità.
Luglio 10: preparazione dei Mikoshi 神輿
Il 10 luglio avviene la preparazione dei Mikoshi 神輿, ovvero i tre palanchini dedicati al dio Susanō che rappresentano dei veri e propri piccoli santuari portatili utilizzati per la parata. Come è possibile vedere dalle foto, i tre mikoshi sono finemente decorati e impreziositi da dettagli in oro.
I mikoshi sono tre poichè ognuno trasporta un diverso kami; Susanoo スサノオ, la consorte Kushinadahime 櫛名田比売 insieme con le discendenze divine yahashira no mikogami.
Inizialmente si officia il rito dello shinyōsui kyoharai 神用水清祓式nel quale si calano dei secchi nel sacro fiume Kamo per raccoglierne l’acqua.
Nel pomeriggio si espongono le lanterne tradizionali durante una sfilata per accogliere l’arrivo del dio. Alla sfilata partecipano i chigo, i maggiori mercanti della città e vari artisti.
In serata i paranchini verranno portati sul ponte Shijō e purificati attraverso il rito del mikoshiaraishiki 神輿洗式 per mezzo dell’acqua raccolta la mattina.
Secondo la tradizione è di buon auspicio venire bagnati dagli schizzi dell’acqua sacra durante questo rito.
Luglio 10 – 13: costruzione dei carri Yamaboko 山鉾
Durante questi giorni i carri yamaboko 山鉾 per la parata vengono costruiti e testati nelle strade. Con un po’ di fortuna è possibile vederli in strada e finanche salirvi sopra per provarli.
I carri sono costituiti solo da legno attraverso un complesso intreccio di travi e corde. L’antica arte che permette di intrecciare le corde per sostenere la struttura si chiama nawagarami 縄がらみ.
I carri utilizzati hanno diversi nomi ma in generale si distinguono in due tipologie: i 10 grandi carri Hoko e i 23 carri Yama.
Hoko 鉾
I carri Hoko 鉾 pesano circa 12 tonnellate, sono alti fino a 25 metri e hanno ruote fino a 2 metri di diametro. Questi grandi carri necessitano di circa 50 persone per trainerli e un altra decina per condurli o controllare ogni loro parte. Hanno un pavimento sul quale possono camminare i musicisti e generalmente un ampio tetto.
Al centro del tetto è eretta un asta, chiamata Shingi, di circa 20 metri o più, e alla sua sommità è posta un’alabarda. Quest’ultima simboleggia le 66 lance utilizzate da Urabe Hiramaru per scacciare gli spiriti maligni. A causa dell’altezza deve essere costantemente controllata per il pericolo che possa toccare i cavi elettrici delle strade.
Yama 山
I carri Yama 山 pesano da tra 1,2 a 1,6 tonnellate, e arrivano a misurare 15 metri d’altezza. Hanno quindi una dimensione minore rispetto gli Hoko e si suddividono in Hikiyama e Kakiyama.
Gli Hikiyama hanno quattro ruote e anche loro l’asta al centro del carro con l’alabarda alla sommità.
I Kakiyama sono portati in spalla e hanno in genere un albero di pino al posto della lunga asta centrale. Le decorazioni raffigurano personaggi importanti e famosi.
Luglio 13: O-kuraimorai お位貰い
Un importante rito è l’O-kuraimorai お位貰い durante il quale l’ikichigo 生稚児 , visita il santuario Yasaka. Il bambino è considerato messaggero degli dei e salirà sul carro Naginataboko durante la parata degli yamaboko. Inoltre avrà il compito di tagliare la corda che simboleggia la divisione del mondo sacro da quello terreno ad inizio parata.
Il kuraimorai è una solenne cerimonia che purtroppo non è aperta al pubblico.
I chigo 稚児
Questi bambini hanno solitamente un età compresa tra gli otto e i dieci anni e secondo la tradizione non devono aver subito un lutto in famiglia nell’anno precedente. Anticamente ogni hoko aveva un chigo durante la sfilata, ma oggi è presente soltanto nel Naginataboko. Gli altri hanno unicamente una statuina che ne simboleggia la presenza.
Per il resto del festival, il chigo è considerato un rappresentante degli dei e deve vivere in condizioni rigorose.
Per preservare la sua purezza rituale non gli è consentito entrare in contatto con le donne, neanche sua madre, e tutta la preparazione del cibo e la sua vestizione con gli elaborati abiti da festa devono essere eseguiti da uomini. Inoltre non gli è permesso entrare in contatto con il suolo, quindi durante questo periodo è portato sulle spalle da un uomo chiamato goriki.
Queste severe disposizioni sottolineano la sacralità del rito; il chigo non è una mera rappresentazione del Dio, ma è il Dio impersonificato in lui.
Luglio 14 – 16: Saki matsuri 前祭
Questi sono i giorni che precedono la parata principale e vengono chiamati Saki matsuri 前祭, letteralmente “pre-festival”.
Ognuno di questi ha un nome diverso e, seguendo l’ordine del calendario dal 14 al 16 luglio, si dividono in: yoiyoiyoiyama, yoiyoiyama e yoiyama (宵山).
Probabilmente questi sono i giorni più attesi dagli abitanti di Kyōto, in particolare la sera del Yoiyama.
La strada Shijodori che attraverso il centro della città viene chiusa al traffico e si veste a festa, così come le zone limitrofe. È possibile vedere da vicino gli yamaboko ed è possibile anche salirvi sopra. Per tradizione però questo non è concesso alle donne, che non possono salire su ogni carro o comunque non nella parte superiore.
I lati della strada sono decorati con lanterne tradizionali, fioriscono i giochi caratteristici dei festival, banchi per i souvenir e il caratteristico cibo da strada delizia il palato della gente.
Imidaketate 斎竹建
Il rito dell’imidaketate 斎竹建 si svolge il 15 luglio nella strada Shijo dove passerà la parata. Il rito consiste nella disposizione di alti alberi di bambu collegati da una corda che hanno la funzione di kekkai 結界, ovvero di protezione dalle impurità.
Yoimiyasai 宵宮祭
In questo importante rito si officia al santuario Yakasa, dove vengono trasferiti i tre mikoshi purificati nei giorni prima.
Immersi nell’oscurità del santuario e guidati solo da una lanterna I sacerdoti portano le divinità custodite dentro dei piccoli contenitori all’interno dei mikoshi. Durante tutto il Yomiyasai 宵宮祭 è vietato scattare foto. L’atmosfera del rito riporta lo spettatore al Giappone di mille anni fa, durante un rito sacro officiato solennemente alle sole luci delle lanterne.
Byobu matsuri 屏風祭
La vigilia della parata del 17 luglio è famosa anche per quello che si definisce byobu matsuri 屏風祭, ovvero il festival dei paraventi. Tutte le più importanti famiglie aprono la propria casa ai passanti per mostrare loro gli antichi cimeli di famiglia conservati nel tempo, come i meravigliosi paraventi con motivi floreali un tempo usati per decorare le stanze tatami.
Purtroppo con il passare del tempo le famiglie che seguono questa tradizione sono diminuite, forse segno dei cambiamenti di un epoca e di antiche tradizioni che mutano.
Luglio 17: Yamaboko Junkō 山鉾巡行
Questo è il giorno della grande parata dei carri, i yamaboko 山鉾. Gi ideogrammi significano “montagna” 山 e “lancia” 鉾, indicando i due tipi di carri che sfilano lungo le vie di Kyōto. Di tutti i carri, solo i due terzi sfileranno in questa parata, mentre il restante numero verrà utilizzato per l’Atomatsuri del 21 luglio.
Il carro che conduce la parata è il Naginataboko, che trasporta l’ikichigo, il bambino vestito con ornamenti tradizionali che rappresenta il dio Susanowo durante il festival. Sarà a lui affidato il compito di dare inizio alla parata dei yamaboko attraverso il taglio della corda.
I carri possono raggiungere i 1600kg di peso e per spostarli sono necessari molti uomini. Uno dei momenti particolari della parata è infatti lo tsujiwamashi 辻回し, ovvero il momento in cui il carro deve effettuare una curva o comunque aggiustarne la direzione. I carri non hanno controlli o sistemi che permettono di curvare, quindi è necessaria la collaborazione degli uomini attraverso l’utilizzo di alcuni strumenti di legno simili a dei “remi”.
Ogni carro trasporta dei musicanti chiamati konchikichin コンチキチン che suonano la caratteristica musica del festival Gion risalente al periodo Edo con strumenti tradizionali.
Shinkō-sai 神幸祭
Al termine della processione dei carri, il festival procede nel pomeriggio con lo Shinkō-sai 神幸祭. Durante questo rito il chigo, rapprentazione del Dio Susanoo, parte dal santuario di Yasaka per arrivare all’Otabisho 御旅所, il luogo dove i mikoshi vengono custoditi fino al loro ritorno al santuario, il 24 luglio. Durante questa processione i mikoshi vengono portati in spalla attraverso lunghe travi di legno sia da uomini che da bambini scelti per l’occasione. La processione dei tre mikoshi è chiamata mikoshi togyo 神輿渡御 ed è uno dei momenti più emozionanti dell’intero Gion matsuri. I Mikoshi sono difficili da controllare ed è importante grande coordinazione e forza.
In questo rito Il chigo rappresenta la personificazione del Dio o e come tale ha il permesso di entrare a cavallo nel santuario non toccando così il suolo impuro durante il tragitto. È l’unico a cui è permesso tale privilegio, vietato finanche ai membri della famiglia reale.
Il chigo ha in mano la testa di un cavallo fatta in legno, usanza che continua da almeno 300 anni, ma di cui non è chiara l’origine. Si pensa sia collegata ad una donazione fatta da una persona incaricata di Kamogashira 鴨頭, letteralmente testa di cavallo.
La processione del chigo passerà attraverso alcune importanti tappe di un percorso prestabilito nei secoli.
Lasciato il luogo dell’Otabisho arriverà al santuario Shinsenen, il primo santuario dove un tempo si officiava il matsuri più di mille anni fa. Quindi si recherà al santuario Matabisha nel tardo pomeriggio, fino a ritornarnare al santuario Yasaka in tarda serata.
Luglio 18 – 20: costruzione carri per l’Atomatsuri 後祭
In questi giorni che seguono lo Yamaboko Junkō, vengono preparati e adornati il restante terzo dei carri per il festival che segue la grande parata del 17 luglio. Qesta fase dura tre giorni e i carri sono anch’essi adornati da splendide decorazioni tradizionali.
Luglio 21 – 23: Atomatsuri 後祭
Similarmente ai giorni del Sakimatsuri, anche quelli dell’Atomatsuri 後祭, letteralmente “dopo-festival”, vengono chiamati yoiyoiyoiyama, yoiyoiyama e yoiyama. Nei tre giorni è possibile ammirare la parata dei carri e ancora una volta godere della piacevole atmosfera di festa, questa volta più rilassante e distesa, senza la tensione febbricitante degli eventi del Yamaboko Junkō.
I carri in questa occasione hanno paranze e ornamenti diversi, uno in particolare ha una storia interessante, il koiyama 鯉山.
Koiyama 鯉山
Il tema di questo carro fluttuante deriva da una leggenda cinese secondo cui se una carpa (koi 鯉 in giapponese) fosse riuscita a risalire una cascata chiamata “cascata del drago” ryumon, sarebbe diventata un drago. La rappresentazione della carpa su questo Yama è una scultura realistica e vivida, che riesce perfettamente a rappresentarne la vigorosa risalita. Si pensa si possa attribuire a Hidari Jingoro, scultore del periodo Edō.
Questo carro è dedicato a Susanoo no Mikoto, ma alcuni suoi disegni descrivono stranamente le storie della guerra di Troia della letteratura greca. Questa insolita rappresentazione è legata a un dono mandato dal Papa a Date Masamune, antico generale della regione Tohoku del XVI secolo. Il dono consisteva in cinque arazzi, e Koiyama ne acquistò uno, dividendolo in nove parti e utilizzandole come decorazione per il carro. Questi arazzi sono stati creati nel XVI secolo a Bruxelles.
Quale fu il motivo di questa decorazione? Semplice, i yamaboko hanno due funzioni, raccogliere gli spiriti maligni purificando la zona al loro passaggio ed allietare i kami. La scelta del koiyama è legata propria a quest’ultimo scopo, la raffigurazione di qualcosa di singolare che certamente suscita interesse e intrattenga il dio.
Il giorno del 23 luglio si officiano anche due interessanti riti effettuati al santuario Yasaka: il Senchakencha sai e il Biwa Hono. Nel primo delle tazze di te giapponese sono dedicate nella sala principale del santuario di Kyōto.
Nel Biwa Hono vengono suonate delle composizione con la biwa, uno strumento tradizionale a corde giapponese della famiglia dei liuti.
Luglio 24: Kankō-sai 還幸祭
La giornata inizia con l’Hanagasa Junkō 花傘巡行, una sfilata di festosi piccoli carri floreali seguiti da musicisti, chigo, artisti, e persino maiko e geisha. A seguire comincia la parata dei yamaboko che fanno il percorso inverso del Saki Matsuri ripurificando il percorso per il ritorno dei mikoshi.
Termina la giornata con il Kankō-sai 還幸祭, il ritorno dei tre mikoshi al santuario Yasaka dall’Otabisho dove sono rimasti per sette giorni. I palanchini sono accompagnati anche in questa occasione da chigo a cavallo.
Luglio 28: Shinyōsui Kyoharai 神用水清祓式
Si ripetono i riti della purificazione dell’acqua del fiume Kamo e dei tre mikoshi di inizio mese in attesa del prossimo Gion matsuri.
Luglio 31: Nagoshisai 夏越祭
Il Gion matsuri termina con il Nagoshisai 夏越祭 che si svolge nel santuario di Eki, dove le persone attraversano il chinowa 茅の輪, una porta circolare fatta di steli intrecciati e utilizzata per purificarsi. Maggiori informazioni sul chinowa le trovate in questo articolo. Il santuario di Eki non è esterno a quello di Yasaka, al contrario si trova al suo interno.
Infine è possibile ricevere steli di chigaya, utilizzati per il chinowa, o omamori per proteggersi dalle impurità e dagli eventi negativi.
Conclusione
Il Gion Matsuri è un festival famoso in tutto il Giappone per la sua unicità. È ricco tanto di sacralità che traspare dai cerimoniosi e rigidi antichi riti della tradizione millenaria che porta con se, quanto dalla leggera e spensierata atmosfera di festa. Conscio che il Gion Matsuri è un esperienza che va vissuta in prima persona, mi auguro che le foto e questo articolo possano aver comunicato, anche se in minima parte, la sua coinvolgente straordinarietà.
Fonti:
Wikipedia
Kyotokankoyagi
Tsunagujapan
Gionmatsuri
Kyoumi
aty800