ラムネ

Ramune ラムネ – la bevanda gassata giapponese

I simboli dell’estate giapponese sono vari e più di una volta abbiamo avuto modo di parlarne su Kunyomi; possono essere matsuri come l’Obon di agosto, degli oggetti caratteristici come i fūrin o una semplice bibita: il ramune ラムネ.

Perchè parlare di una bibita? Certamente il nesso con l’estate è abbastanza naturale, soprattutto se si considera l’umida stagione giapponese. Forse vi starete immaginando dei gusti stravaganti con i quali i giapponesi sanno talvolta sorprenderci. In questo caso però la particolarità del ramune non è il suo gusto ma la sua peculiare origine e la bottiglia con cui è distribuita.

Fonte: otarukazoku.com

Dall’ oriente occidente con furore

Alexander Cameron Sim

Il ramune è una bevanda gassata che nasce sì in Giappone nel 1884 ma dall’idea del farmacita e imprenditore britannico Alexander Cameron Sim, non a caso “ramune” deriva dal termine inglese “lemonade”.

L’intraprendente inglese fu una figura di spicco nella città di Kobe di fine ‘800, fondatore anche del club di atletica e regata, il più antico di tutto il Giappone.

Fonte: cdn-japantimes.com

La città di Kobe di quel periodo storico era un fondamentale polo economico per il paese. Il suo porto rappresentava un punto d’apoggio commerciale per numerose aziende estere e una porta d’accesso alla cultura occidentale.

Dalla seconda metà del 1800, i Trattati Ansei tra il Giappone e molti paesi occidentali favorirono la crescita economica della città e portarono la nascita del grande insediamento occidentale di Kobe, il 神戸外国人居留地. こうべがいこくじんきょりゅうち

Purtroppo il grande terremote di Kobe del 1995 ha distrutto buona parte degli edifici di questa zona della città, che si estendeva per ben 26 ettari. Comunque ancora oggi è possibile vedere alcuni palazzi dell’epoca, facilmente riconoscibili per lo stile architettonico ma riconvertiti in varie attività.

Fonte: thegate12.com
Fonte: encirclephotos.com

La diffusione del ramune in tutto il Giappone si deve principalmente alla sua intensa pubblicità nel quotidiano Mainichi Shinbun 毎日新聞まいにちしんぶん dove si affermava che potesse addirittura prevenire il colera. Sulle sue capacità medicinali c’è più di qualche dubbio, ma certamente ha reso la frizzante bevanda tra le più famose nel Sol Levante e amata dai più piccoli.

l gusto originario del ramune era il litchi, ma in più di un secolo di storia le aziende hanno prodotto ben 57 diversi gusti! Ah, la disinteressata fantasia degli imprenditori…

Fonte: giapponemilano.com

(S)tappare con stile..

Un altra caratteristica rimasta immutata nel tempo di questa bevanda è la sua bottiglia, la bottiglia Codd.

Questa bottiglia nasce nel 1872 dall’intuizione dell’omonimo Hiram Codd che ricercava un modo efficiente per confezionare le bevante frizzanti. La bottiglia presenta una doppia strozzatura sul collo, alla base e all’imboccatura, dove è contenuta una biglia di vetro ed una guarnizione che bloccano la fuoriuscita del gas. Dopo essere stata riempita, la bottiglia viene capovolta e iniettato al suo interno dell’anidride carbonica ad alta pressione. Quando la bottiglia ritorna in posizione, la naturale pressione del gas spinge la pallina in alto verso la guarnizione posta sull’imboccatura, sigillando così la bottiglia.

Per aprire la bibita basta premere con le dita, o con un utensile, la biglia all’imboccatura della bottiglia, così che questa rilasci il gas e permetta alla persona di bere.

Anche se indubbiamente ingegnoso, questo metodo non è di immediato utilizzo e necessita di un po’ di pratica. Spesso la biglia bloccata nel collo di vetro non lascia scorrere facilmente il liquido al suo interno e crea problemi a chi non è pratico.

Il sistema brevettato da Codd ebbe inizialmente grande successo e venne utilizzato in larga scala per le bevande frizzanti dell’epoca. Dopo appena un decennio questo imbottigliamento cominciò però ad essere soppiantato dal più comodo e pratico tappo a corona inventato di lì a poco.
Già dagli inizi del ‘900 questo procedimento di imbottigliamento andò così in disuso e sono pochissime le bevande che ancora oggi la usano oltre al ramune. Tra queste anche una bevanda italiana che circa un decennio fa provò a rilanciare il suo marchio tramite questo desueta bottiglia, il marchio storico torinese Abbondio.

Dove poter provare il ramune?

La bibita giapponese è diffusa nel Sol Levante ma praticamente introvabile nei supermercati italiani più comuni. A meno di non averne vicino uno dedicato ai prodotti asiatici, il mio consiglio è di acquistare online dove non mancano le possibilità di trovare il ramune.

Certamente non è una bevanda economica, anzi, ma è una bibita particolare e con una bottiglia da collezione!

Ecco ad esempio dei link di Amazon con un set di 5 gusti diversi o altre combinazioni!

Fonti:
Wikipedia
Kotaku.com

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