Yuka Takaoka: la storia di una vera yandere

Tutti gli amanti di anime e manga, ed in generale del mondo otaku, conoscono il significato del termine yandere. Fose non tutti sanno però che è esistita realmente una yandere in carne ed ossa, una ragazza che ha tentato di uccidere il proprio ragazzo in nome dell’amore. Il suo nome è Yuka Takaoka 高岡たかおか由佳ゆか.

Scopriamo la storia di questa donna e di come la sua storia sia diventata oggetto di attenzione dei media e pericolosamente idolatrata da molti suoi “fan”, incarnazione della yandere.

Cosa significa Yandere

Definiamo dapprima il significato del termine “yandere” per chi è meno vicino al mondo otaku. La parola indica uno stereotipo, generalmente femminile, di personaggio che si mostra apparentemente dolce e carino ma che nasconde un lato patologicamente protettivo verso le persone a cui tiene.
Il termine è la crasi tra il verbo “yamuむ coniugato in “yande” che significa “ammalarsi” e “deredere” デレデレ che indica invece essere “innamorato e servile”. Il risultato sarebbe traducibile come “patologicamente innamorato”.

Il termine ha origine e viene utilizzato prevalentemente in Giappone, sebbene si sia diffuso nella comunità otaku di tutto il mondo. Si trova principalmente in anime e manga a partire dagli anni ’80, anche se ha preso piede come caratterizzazione di un personaggio nei primi anni 2000.

Una ragazza yandere è inizialmente dolce, premurosa, gentile e amorevole verso la persone che giudica meritevole delle sue attenzioni. Una volta che entra in intimità con la persona diventa però sempre più possessiva e gelosa. Se da una parte dedica tutta se stessa per il suo amore e in una completa forma di devozione, dall’altra mostra atteggiamenti morbosi che sfociano in reazioni pericolose e psicotiche. Una yandere che viene tradita o lasciata sarebbe così anche pronta a rapire o finanche uccidere il partner e a morire insieme a lui per vivere l’antico shinjū 心中しんじゅう, il doppio suicidio d’amore.

Il fenomeno è così famoso che è uscito recentemente anche un videogioco chiamato yandere simulator, dove il giocatore impersona proprio una yandere che va uccidendo tutte le sue “rivali”. Ovviamente il tutto in chiave abbastanza comica suscitando però polemiche e ban in varie piattaforme.

Caso a parte è invece la Yangire ヤンギレ personaggio che mostra lo stesso comportamento della yandere ma causato da traumi o violenze subite nel passato. Non c’è quindi nessun nesso diretto con l’innamoramento.

Tsundere

Per completezza cito anche lo stereotipo opposto, ovvero il personaggio tsundere ツンデレ. In questo caso “tsun” dovrebbe derivare dalla parola tsuntsun ツンツン che significa “distaccato” e “scostante”.

In modo diametralmente opposto alla yandere, la tsundere si mostra inizialmente molto scorbutica e irascibile verso la persona che le interessa. Solo con il tempo tende ad essere più affettuosa e amorevole fino a normalizzarsi. Nei momenti di imbarazzo della fase “tsun” è però capace anche lei di ricorrere alla violenza, senza però arrivare agli eccessi della yandere.

Takaoka Yuka

Poco si conosce delle origini di questa giovane ragazza. Da quel poco che è trapelato sappiamo che è nata figlia unica e, dopo aver abbandonato l’università per intraprendere una carriera nel settore degli hostess club giapponesi, ha ottenuto un posto da manager in uno di questi nel quartiere di Shinjuku, a Tokyo. Nel 2019, anno in cui si svolgono i fatti, la ragazza ha appena 21 anni.

Host club

Per chi non lo sapesse, questo tipi di attività sono dei locali dove gli uomini si intrattengono con delle giovani ragazze conversando e offrendo loro da bere. Questi luoghi non sono legati direttamente legati alla prostituzione, anzi è severamente vietata ogni forma di contatto fisico esplicito tra le hostess ed i clienti. Unico compito delle ragazze è quello di intrattenere il cliente di turno, chiacchierare, fare talvolta karaoke e soprattutto farsi offrire le poco economiche bevande vendute dal locale stesso. Lo stesso tipo di bar esistono anche al maschile e prendono il nome di “host club”.

La vittima: Phoenix Luna

Siamo nel 2018 e proprio al Club Fusion by Youth, uno di questi host club di Kabukicho di Tokyo, lavora la vittima di Yuka. Anche sulla vita del ragazzo non si sa molto. Il suo vero nome non è stato comprensibilmente diffuso, ma si conosce quello utilizzato come host: Phoenix Luna (不死鳥るな)琉月さん. L’uso di utilizzare un nome alternativo al proprio è un’abitudine molto comune tra chi fa questo genere di impiego in Giappone. Tra le poche informazioni trapelate su di lui, si sa che è originario della prefettura di Ibaraki (o Tochigi, fonti contrastanti), è bravo nelle imitazioni ed ha un fetish per le mani. Inoltre il Luna è cresciuto in un istituto, ha ben sette fratelli ma un rapporto difficile con la famiglia che non vede da anni. Buona parte di queste informazioni sono trapelate attraverso i suoi post nei maggiori social, in particolare Instagram e Twitter.
Entrambi i protagonisti della storia di cui vi racconto sono infatti giovanissimi e, come tali, utilizzano i social come oramai quasi tutti i ragazzi di oggi. Al momento dei fatti lei aveva 21 anni e lui appena 20.

Sembra che i due si fossero conosciuti causalmente proprio sul luogo di lavoro di lui nell’ottobre di quell’anno e che normalmente si stessero frequentando. La patologia e la morbosa possessività di Yuka andavano però crescendo giorno dopo giorno.

Sono numero le indiscrezioni e le dicerie sui fatti accaduti i giorni prima del tentato omicidio. Tra queste alcune fonti affermavano che i due avrebbero cominciato a vivere insieme da poco, ma in un intervista a posteriori il giovane host negò il tutto, affermando di vivere in una camera fornita dallo stesso club dove lavora.

Il tentato omicidio

I dettagli della folle notte che state per leggere, sembrano realmente usciti dalle pagine di un manga con protagonista una yandere.
La notte del 23 maggio 2019, secondo alcune presunte ricostruzioni, i due ragazzi erano insieme in un appartamento nel distretto di Shinjuku, a Tokyo. È notte fonda e Luna torna da una lunga notte di lavoro al club. Takaoka sbircia nel cellulare di Luna mentre il ragazzo è in bagno e si imbatte in alcune sue foto dove serve altre donne al nightclub. Non una novità dato il lavoro del ragazzo, uno dei più richiesti host del locale. Takaoka però vede in quelle foto ben’altro e interpreta gli scatti come un vero e proprio tradimento, foto di Luna in intimità con altre donne.

Takaoka attende 3:50 circa per assicurarsi che Luna fosse completamente addormentato, va in cucina e prende il coltello più affilato che potesse trovare. Si siede così a cavalcioni sopra Luna e gli conficca il coltello nell’addome. Secondo altre ricostruzioni si dice che l’accoltellamento sia invece avvenuto durante l’amplesso, ma nei fatti Luna è gravemente ferito.

Il ragazzo spinge via Takaoka e si dirige nudo verso l’ascensore prima di perdere i sensi. La ragazza dichiarerà poi alla polizia

“Dopo che l’ho pugnalato, ha detto che gli piacevo”

E forse proprio questo la porta Takaoka a fermarsi e non infierire.

La ragazza trasporta il corpo di Luna esanime e insanguinato nell’atrio del palazzo. In una famosa foto si vede la reale scena che la polizia si trovò difronte: Yuka con le gambe coperte dal sangue di Luna seduta sul pavimento accanto al corpo nudo e privo di sensi di Luna. Impassibile e noncurante delle forze dell’ordine mentre fuma una sigaretta e chiama con il cellulare.

Dichiarerà poi:

“Non volevo andare da nessuna parte, così mi sono seduta sulle scale esterne (..) Non ho chiamato i servizi di emergenza perché avevo intenzione di morire dopo averlo visto morire per l’accoltellamento”

“dato che lo amavo così tanto, non ho potuto farne a meno. Dopo averlo ucciso, anch’io volevo morire”.

Yuka Takaoka viene arrestata, accusata di tentato omicidio. Il suo sorriso all’interno della macchina della volante è celebre (e ahimè celebrato), segno dell’alterazione mentale della ragazza. Luna viene ricoverato in ospedale in condizioni critiche, è in coma e con una profonda ferita al fegato. Con lo stupore dei medici, dopo 5 giorni riesce miracolosamente a sopravvivere e dopo la riabilitazione tornerà al suo lavoro di host, lavoro che sembra svolga ancora oggi.

La sentenza e la detenzione

Il 3 dicembre 2019, Yuka Takaoka viene dichiarata colpevole di tentato omicidio e condannata a 3 anni e mezzo di carcere. Luna patteggia una causa extragiudiziale contro Takaoka per 5.000.000 di yen (circa 35 mila euro) e dichiara di non provare rancore nei confronti della ragazza. Le sue affermazioni non si limitano a non mostrare rancore verso la Takaoka, ma vanno oltre.

Dichiarerà poi:

“Credo che ci fosse un motivo per cui mi ha pugnalato. È stato anche grazie a lei se sono riuscito a realizzare le vendite che ho fatto in meno di un anno da quando sono diventato un host.”

“Ho incontrato mio fratello maggiore e mia sorella maggiore per la prima volta dopo cinque anni (…) Sarò molto felice di rimanere in contatto con loro in futuro”.

L’attenzione del web

L’amore patologico della Takaoka non è l’unico elemento della vicenda che suscita scalpore, ma preoccupano le reazioni del web che hanno dipinto la giovane ragazza come l’archetipo della perfetta yandere.
Molti utenti hanno visto in lei l’impersonificazione di quel caratteristico personaggio che pensavano vivesse solo in manga o anime, tanto pauroso quanto pericolosamente attraente. Frasi come “è troppo bella per essere una criminale” abbondavano, così come meme, foto e video realizzati dai fan della Takaoka. Fu organizzata finanche una raccolta fondi per lei su gofoundme.

Sia chiaro che l’opinione pubblica condannava le azioni della ragazza, ma si era fatta strada una piccola fetta di persone che la giustificavano o erano infatuati dalla sua oscura bellezza.

Così quello che mi ha portato a raccontare questa storia non è tanto la somiglianza con i personaggi immaginari yandere, quanto la pericolosa distorsione della realtà che è avvenuta successivamente agli occhi di alcuni. Non è certo una novità che un criminale venga idolatrato da una ristretta cerchia di fanatici, ma penso che la diffusione del fenomeno e fama guadagnata dalla Takaoka fosse certamente meritevole di una riflessione.

Fonti:
Wikipedia
movies.yahoo.com
#1 tokyoreporter.com
soranews24.com
#2 tokyoreporter.com
yandere.fandom.com