Come diventare Kannushi: il sacerdote shintoista

La figura del kannushi, il sacerdote shintoista e della Miku, la sacerdotessa shintoista, sono spesso presenti in anime, manga o film giapponesi. Che siano protagonisti o che facciano da sfondo alla storia, è chiaro come in generale lo shintoismo sia una presenza costante nella quotidianità dei giapponesi, al pari della religione cristiana per noi occidentali.

Siete mai stati curiosi di sapere come sia possibile diventare dei sacerdoti shintoisti? Io sì, e se siete interessati ad approfondire l’argomento siete nel posto giusto. Cercherò di analizzare le modalità che portano al sacerdozio e i costi necessari (eh sì nulla è gratis..).
Premetto però col dire che non sono un sacerdote e che tutte le informazioni qui fornite derivano dalla ricerca, testi letti e approfondimenti personali.

Lo shintoismo in breve

La religione shintoista è il credo autoctono del Giappone e rientra nella categoria delle religioni animiste, ovvero si ritiene che in ogni cosa sia presente uno spirito, o meglio un kami. Il termine Shintō 神道しんとう significa letteralmente “la via dei kami”, ovvero le “divinità” che popolano il tutto e che vengono rispettate e onorate.

Rispetto per la natura e i kami

Elemento cardine della religione è di conseguenza il rispetto verso la natura e la ricerca dell’armonia tra le cose. Un’alterazione di questo equilibrio si può manifestare con tempeste, maremoti, terremoti o fenomeni naturali che dimostrano il potere dei kami.

Onorare gli antenati

Un altro elemento importante è il ricordo degli antenati. Si ritiene che gli antenati diventino spiriti protettivi e possano intercedere per conto dei vivi. Questi sono membri attivi della famiglia e della società e come tali vanno onorati e rispettati.

Il puro e l’impuro

La purificazione è un aspetto importante dello shintoismo. Il concetto di impuro, o sporco, viene chiamato “kegareけがれ e il purificarsi aiuta mantenere un senso di armonia con il mondo che ci circonda. Questa viene fatto attraverso vari rituali, come il lavarsi le mani e la bocca prima di entrare in un santuario o eseguire cerimonie come gli Oharai.

La comunità

lo shintoismo sottolinea anche l’importanza della comunità e dell’armonia sociale. La comunità comprende non solo i vivi ma anche gli antenati e i kami. Il rapporto tra la comunità, kami e spiriti si esprime attraverso i matsuri まつり, le varie feste e i rituali che si svolgono durante tutto l’anno.

Vogliate scusarmi per una così breve sintesi, ma l’argomento è vasto e per approfondire l’origine e lo sviluppo dello shintoismo consiglio la lettura di Lo shinto. Una nuova storia.

L’importanza dello shintoismo

Lo shintoismo è parte integrante del Giappone e molti elementi tradizionali e culturali affondano le proprie radici proprio in questa religione. Oltre al fattore meramente religioso e filosofico, lo shintoismo ha avuto un importante ruolo sin dall’antichità. Si è infatti formato dal tessuto sociale nipponico insieme ai primi riti funebri del periodo Jōmon, si è intrecciato alla mitologia e alle leggende orali che troviamo nel Kōjiki legandosi indissolubilmente al Giappone.

Lo shintoismo è un credo autoctono, nato da superstizioni, sciamanesimo e influenze esterne ma che sostanzialmente racconta delle antiche credenze giapponesi. Riti e cerimonie risalgono a più di mille anni fa e i santuari continuano ancora oggi a portare avanti la tradizione nel tempo.
Certamente vi sono stati alcuni cambiamenti e forti influenze derivanti dal buddismo; si parla infatti di shinbutsu shūgō 神仏習合しんぶつしゅうごう, ovvero del sincretismo tra il credo shintoista e quello buddista che vide per lungo tempo l’accomunarsi di elementi di entrambe le religioni senza però mai fondersi.
Si pensi che la distinzione tra santuari shintoisti, i jinja 神社じんじゃ, e templi buddisti, i tera てら, non esistette fino alla restaurazione Meiji (1868 – 1912), quando fu imposta una chiara divisione tra i due sottolineando l’importanza dello shintoismo come religione di stato (shinbutsu bunri).

Diventare Sacerdoti

Assodato quindi che si desideri abbracciare il credo e percorrere la via dei Kami, ipotizziamo di voler diventare kannushi 神主かんぬし, termine generale che indica i sacerdoti.
Dapprima è importante però conoscere la struttura interna del “clero” shintoista. Essere parroco, vescovo o Papa ha una certa differenza nel mondo cristiano, così anche nello shintoismo, anche se in modo minore.

Inoltre è importante precisare che oggi, a differenza del passato, sia uomini che donne possono ambire all’apostolato.

Sino al periodo della sopracitata restaurazione Meiji, le nomine al sacerdozio erano controllate dalla corte imperiale, lignaggi familiari sacerdotali o scuole shintoiste. Essenzialmente queste avvenivano in forma ereditaria, passando da padre in figlio. Qualora ve lo stesse chiedendo, sì, il sacerdote è libero di avere una famiglia.
Così il 14 maggio 1871 il neo-governo Meiji ordinò l’abolizione dell’ereditarietà della posizione e il possedimento di santuari privati, ma con modesti risultati.

Nel 1946 venne fondata la Jinja Honchō 神社本庁じんじゃほんちょう, un’organizzazione amministrativa religiosa che supervisiona tutti i santuari giapponesi, che ad oggi sono circa 80 mila. Proprio questa struttura si occupa anche di organizzare degli esami che permettono di diventare sacerdoti. Questi cambiano a seconda della carica alla quale si ambisce e che richiedono studi più o meno approfonditi.

Tipi di kannushi:

Suddivisione generale

  • Gūji 宮司ぐうじ: sacerdote capo; in alcuni santuari, è necessario che il Gūji raggiunga almeno la qualifica di Gonseikai e/o Meikai
  • Gongūji 権宮司ごんぐうじ: assistente o vice sacerdote
  • Negi 禰宜ねぎ: sacerdote di rango inferiore
  • Gonnegi 権禰宜ごんねぎ: assistente del sacerdote di rango inferiore

Suddivisione per esami

  • Jōkai 浄階じょうかい: grado più alto; conferito a coloro che hanno contribuito in modo significativo per molti anni agli studi e alla pratica dello Shintō.
  • Meikai 明階めいかい: qualifica richiesta per ricoprire il ruolo di Gūji o Gongūji presso la maggior parte dei santuari a livello nazionale.
  • Seikai 正階せいかい: qualifica richiesta per ricoprire il ruolo di Gūji nei santuari a livello di prefettura o di Negi nella maggior parte dei santuari a livello nazionale.
  • Gonseikai 権正階ごんせいかい: qualifica richiesta per servire i santuari di piccole cittadine; chi ha questo grado non può ancora servire i santuari a livello di prefettura.
  • Chokkai 直階ちょっかい: grado iniziale

Esistono altri ruoli e nomi specifici per alcuni santuari in particolare. Un esempio è il sacerdote Daigūji 大宮司だいぐうじ presso il Santuario di Ise Jingū 伊勢神宮いせじんぐう.

A questi ruoli si aggiungono poi quelli delle miko-san 巫女みこ, le antiche sacerdotesse. Diventare miko non necessita però di particolari restrizioni. Comunque mi riprometto di dedicare loro un articolo dedicato.

Come raggiungere il sacerdozio

Quali sono i passi fondamentali da conoscere e fare?

Imparare il giapponese

La conoscenza del giapponese è fondamentale per diventare sacerdote scintoista. Bisogna avere una forte padronanza del giapponese parlato e scritto per comunicare efficacemente con la congregazione e con gli altri sacerdoti.
Inoltre è fondamentale riuscire a mantenere la posizione di seiza 正座せいざ per lungo tempo e conoscere profondamente diversi norito 祝詞のりと. Questi ultimi sono le preghiere utilizzate nei rituali shintoisti.

Studiare lo shintoismo

È necessario conoscere a fondo gli insegnamenti, le pratiche e i rituali dello shintoismo. Questo può essere fatto studiando all’università, frequentando seminari o workshop o lavorando come stagista presso un santuario.
Stabilire un rapporto tale da poter essere raccomandato per un programma di formazione per sacerdoti shintoisti potrebbe richiedere anche alcuni anni. Non c’è una regola fissa. Una lettera di raccomandazione fornita da un sacerdote semplifica l’inserimento nei centri di formazioni dedicati. Questi ultimi hanno costi molto variabili e in media si aggirano ai 4500 euro.

Esistono anche corsi per corrispondenza di due anni ma che comunque necessitano di essere presenti nel santuario per gli eventi importanti.

Alcune università giapponesi offrono programmi di studi shintoisti che forniscono una comprensione completa della storia, della filosofia e delle pratiche di questa religione. Sarebbe certamente utile anche una laurea in un campo correlato, come la religione o la filosofia giapponese. La laurea non è un requisito per diventare sacerdote scintoista, ma può dare un vantaggio rispetto agli altri candidati. Il costi di iscrizione a un corso di laurea giapponese si aggirano sui 7 mila euro annui.
A livello nazionale, ci sono solo due istituti che hanno dipartimenti Shintō per la formazione di kannushi: l’Università Kokugakuin di Tokyo e l’Università Kōkagakkan di Ise.

Affiliarsi a un santuario

Si può iniziare facendo volontariato presso un santuario locale per conoscere meglio le sue attività e la routine quotidiana dei sacerdoti. Questo vi darà l’opportunità di osservare e partecipare a cerimonie, rituali e feste. Permette inoltre di conoscere gli aspetti amministrativi della gestione di un santuario.

Ottenere l’ordinazione

Si procede così a superare gli esami del Jinja Honcho e finalmente si potrà essere ordinati da un sacerdote anziano. Il processo di ordinazione prevede una formazione sugli aspetti pratici dell’esecuzione di rituali e cerimonie shintoiste, come i riti di purificazione, la divinazione e le offerte. L’addestramento dura in genere diversi anni e prevede un’istruzione sia pratica che teorica.
Dopo aver completato la formazione, si sarà riconosciuti come sacerdoti scintoisti a tutti gli effetti e si potrò servire come sacerdoti un santuario.

Quale santuario servire?

Una volta diventati sacerdoti bisogna trovare il santuario a seconda dei propri studi, capacità, posti disponibili e relazioni instaurate negli anni.

Forse stupirà sapere che la competizione in Giappone è tanta e in caso è possibile anche rispettare ed onorare i kami fuori dal Sol Levante. Infatti in varie parti del mondo esistono diversi santuari shintoisti. Uno di questi, il più antico d’Europa, è a San Marino! Nel territorio europeo ne esistono anche altri due; uno in Francia, ed uno in Olanda.

Infine informo che in generale, lo stipendio di un Kannushi può variare da circa 2 a 5 milioni di yen all’anno (da circa 18.000 a 45.000 Euro). Ma non dovrebbe essere certo lo stupendio a spingere il sacerdote a intraprendere questo percorso, no?

Fonti:
Wikipedia
onmarkproductions.com
shintoism.livejournal.com
jinjahoncho.or.jp