大岡忠相 Ōoka Tadasuke e il caso dell’odore rubato

Molti personaggi illustri della storia giapponese sovente rimangono celebri solo nel Sole Levante e molto difficilmente le loro gesta ne hanno attravresato i confini e giungono in occidente. Uno di questi è Ōoka Tadasuke, personaggio storico dell’epoca Edo, oggi sinonimo di saggezza e incorruttibilità per i giapponesi che grazia alle sue doti di giudizio era capace di risolvere le diatribe più complesse.

Ōoka Tadasuke

Ōoka Tadasuke 大岡忠相おおおかただすけ nasce nel 1677 e diventa da giovane samurai al servizio del nono shogun Tokugawa, Yoshimune Tokugawa. Il giovane Tadasuke riesce ben presto a far carriera e grazie alle sue capacità riuscirà a diventare finanche magistrato di Edo, machibugyō 町奉行まちぶぎょう, con diversi incarichi importanti come capo della polizia e giudice.

Incorruttibile e rispettato diventa governatore di Echizen (oggi piccola cittadina vicino Fukui) prendendo così anche il nome di Ōoka Echizen. Viene inoltre ricordato per aver creato un antesignano della moderna stazione dei pompieri e per lo Koishikawa Yojosho, l’ospedale della città.

Inoltre le sue scelte, la sua lealtà e la sua saggezza lo portano a essere proclamato Daimyo del feudo di NIshi-Ōhira, oggi parte della prefettura di Aichi.

La sua grande ascesa comincia all’età di 35 anni quando si occupò di una spinosa diatriba tra contadini in merito ai confini dei feudi di Yamada e Wakayama, quest’ultimo nel Kishū. Fino a quel momento la contesa non era mai stata risolta poichè a fronte di una chiara ragione dei contadini di Yamada, il Kishū era il territorio dove era signore Yoshimune Tokugawa, al tempo non ancora shogun. Il giovane Tadasuke però non tentennò a dar ragione a Yamada senza aver timore della reazione del potente signore. Yoshimune, diventuo shogun 5 anni più tardi, premiò però questo suo gesto promuovendolo a magistrato di Edo e riunendo nelle sue mani i poteri di sindaco, capo della polizia e dei vigili del fuoco.

I casi famosi di Ōoka Tadasuke

Come giudice Ōoka Tadasuke dovette decidere di innumerevoli dispute e spesso indagare come investigatore in merito a vari casi. Tra questi ultimi se ne ricordano in particolare due: Il caso del fumo rubato e quello del Jizō sospetto.

Il caso del’odore rubato

Questo famoso caso risolto da Tadasuke è conosciuto da tutti i giapponesi ed è uno degli esempi della capacità del saggio giudice-samurai di risolvere i problemi usando l’intelletto.

Fonte: dreamstime.com

La storia vede come protagonisti un locandiere paranoico che accusava un povero studente di rubargli ogni giorno l’odore del cibo che cucinava senza pagargli nulla. Secondo il fantasioso gestore il ragazzo avrebbe così goduto continuamente “a sbafo” del prelibato profumo delle pietanze preparate e non degnandosi di versare un “giusto” corrispettivo in denaro.

Molti sconsigliarono il saggio Tadasuke di giudicare una tale questione, ma il futuro Daimyō ritenne opportuno risolvere anche questo caso.

Convocati così entrambe le parti asserì che era certamente giusto che il gestore ricevesse un equo compenso per l’odore rubato dallo studente. Rivolgendosi così al ragazzo chi chiese di prendere tutte le monete che aveva con lui e metterle in una mano. Lo invitò quindi passarle nell’altra sua mano, con conseguente fragore delle monete. Successivamente si rivolse al gestore della locanda e gli spiegò che il suono prodotto dalle monete era il giusto versamento che gli era dovuto.
Il gestore a quel punto nulla potè più pretendere dallo studente.

Il caso del Jizō sospetto

Jizō legato – Fonte: wikipedia

Questo è il secondo caso famoso risolto dal furbo Tadasuke che dovette usare il suo acume e un astuto stratagemma per venire a capo del crimine.

Il caso da risolvere riguardava un fabbricante di tessuti per kimono al quale avevano rubato un intero carro di tessuti. Il ladro però non si trovava facilmente e toccò a Ōoka identificare il furfante.

Tadasuke decise allora di convocare in giudizio davanti la corte la grande statua di Jizō del Narahira-san Tōsenji, un tempio di Tokyo. L’accusa? Abbandono del suo dovere di custodia e protezione dei popolo.
La statua venne fatta portare dinanzi la corte strettamente legata da alcune corde e pronta per essere giudicata. All’arrivo del jizō tutti gli spettatori scoppiarono in una fragorosa risata e commenti di ogni sorta. Il severo Tadasuke punì tutti i presenti in sala per tale comportamento irrispettoso costringendoli a pagare una moneta e dare un pezzetto del proprio vestito. Raccolti i dovuti pezzi di tessuto, furono consegnati al mercante che senza troppa difficoltà riconobbe tra loro quelli che gli furono sottratti, identificando di conseguenza anche il ladro.
Il criminale venne arrestato e la statua del Jizō conseguentemente assolta. Quest’ultima però rimase legata come monito per i ladri e come protettrice dei derubati. Nel 1925 venne spostata dal centro di Tokyo alla periferia nel tempio Nanjo-in do, dove si trova ancora oggi, stretta dalle funi originali del tempo.

Ōoka Tadasuke nella società moderna

La fama del magistrato del periodo Edo continua nei secoli e sono diverse le occasioni in cui il suo operato è tuttoggi ricordato.

Dorama – Fonte: imdb.com

Tadasuke è stato protagonista di due jidaigeki 時代劇じだいげき, ovvero dorama storici giapponesi generalmente ambientati nel periodo Edo. Inoltre vari manga e anime citatano la sua figura o le sue gesta.

Ma la sua fama non si è fermata al Giappone. Si possono trovare opere a lui dedicate tra documentari, film o libri in Olanda, Repubblica Ceca, America, ecc..

Inoltre si celebrano finanche matsuri a lui dedicati! A fine aprile ne esiste uno a Chigasaki, nella prefettura di Kanagawa, o ancora a Tokyo il 22 settembre al Toyokawa Inari.

Festival Ōoka Echizen – Fonte: japantimes.co.jp

Conclusione

Ritengo che la storia di questo incorrutibile e astuto giudice sia interessante e sempre attuale. L’utilizzo della ragione e il rispetto delle regole è un tema che è importante in ogni tempo e società. Ōoka Tadasuke non è solo una rilevante figura della storia del Giappone ma un personaggio che può insegnare ancora valori di civilità e rispetto. Le storie dei suoi casi riescono a essere uniche, ma non nascono dalla penna di geniali scrittori, ma da reali fatti di cronaca di un antico passato.

Fonti:
Wikipedia
Japantimes.co.jp
japanbyweb.com
komei.or.jp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.