Le mitiche donne dell’antico Giappone: Amaterasu e Himiko

Il ruolo della figura della donna nella società giapponese è complesso ed è facile limitarsi a tacciare il Giappone come un paese patriarcale e maschilista. In realtà la storia del Sol Levante ci disegna un quadro più ampio e variegato che non rinnega una figura femminile spesso sottomessa, ma che ci racconta anche di donne che hanno saputo influenzare profondamente il Giappone.

Qualche tempo fa avevo già avuto modo di approfondire in questo articolo le mitiche figure delle onna-musha, donne-guerriero che lottarono accanto ai samurai e che nulla avevano loro da invidiare.
Ma le grandi donne del Giappone non le troviamo solo tra le valorose combattenti ma in ogni ambito della storia, della letteratura o della arti.
In questo articolo voglio raccontarvi di due mitiche figure femminili che rappresentano dei pilastri per la cultura nipponica, donne che hanno varcato la soglia del loro tempo stagliandosi nel firmamento della storia giapponese.

Amaterasu

Amaterasu

Amaterasu-ō-mi-kami 天照大御神, lett. “Grande dea che splende nei cieli”, rappresenta la divinità del Sole secondo la mitologia giapponese, una delle maggiori divinità nel pantheon shintoista, mitica antenata diretta della casa imperiale giapponese.
La dea è sorella maggiore dell’impetuoso Susanowo, dio delle tempesta e di Tsukuyomi, dio della luna.

Di lei se ne parla nel Kojiki e nel Nihon Shoki, due manoscritti che uniscono tradizione orali e fatti storici di cui avevo già parlato in occasione della mitologia giapponese. Basti pensare che il Kojiki è il primo libro scritto in giapponese a noi pervenuto e rappresenta un testo sacro per il credo shintoista.

Secondo la leggenda nacque dalle abluzioni all’occhio sinistro fatte da Izanagi presso la foce del fiume Tachibana per purificarsi dopo la discesa nello Yomi, il mondo dei morti, per cercare di salvare Izanami. Nel Nihon Shoki si narra che la sua nascita abbia invece seguito la creazione dell’arcipelago giapponese e fosse motivata dal bisogno di una divinità che regnasse sull’universo con la sua luce.

Il mito di Amaterasu non è importante unicamente in relazione alla cultura e alla religione autoctona del Giappone, ma ci racconta di una figura femminile posta all’apice delle divinità shintoiste. Molti studiosi sostengono che la sua stessa presenza tra le divinità e la sua importanza suggeriscono che i primi governanti in Giappone fossero donne. Oltre a questo in molti sostengono la probabile influenza delle donne sacerdotsse nella politica giapponese.

Himiko

La regina Himiko 卑弥呼 nacque nel 170 d.C. e rappresenta la prima grande donna della storia giapponese che conosciamo, sciamana e regina dell’antico regno di Yamatai, una figura mitica a cavallo tra realtà e leggenda, la cui fama è arrivata sino ai giorni nostri.

Himiko

Governò dal 189 al 248, anno della sua morte, ma non si accenna mai di lei direttamente nè nel Kojiki che nel Nihongi. Siamo venuti a conoscenza della sua esistenza grazie al Wei Chih, testo di cronache storiche cinesi che ci racconta del suo regno.
Sebbene possa stupire, secondo gli studiosi l’assenza di Himiko nei testi giapponesi antichi ha varie possibili ragioni; la casa regnante giapponese dell’VIII secolo emulava gli ideali e le istituzioni patriarcali cinesi non lasciando molto spazio all’esistenza di sciamani-regine. Inoltre l’introduzione e l’adozione del buddismo e del confucianesimo non contribuì di certo a elevare lo status delle donne. Quindi per un motivo o per un altro Himiko fu a lungo dimenticata dagli storici di corte.

Gli antichi testi la descrivono come una potente sciamana, una donna che era riuscita a riunire il regno dopo anni di guerra e traghettarlo in un periodo di pace. Sebbene matura in età, si scrive che rimase celibe e avesse un fratello minore che l’aiutava a governare il paese. Dopo che divenne regina in pochissimi riuscirono a vederla. Aveva mille donne come assistenti, ma un solo unico uomo che le serviva cibo e bevande e fungeva da mezzo di comunicazione con l’esterno. Inoltre risiedeva in un grande palazzo circondato da torri e palizzate con guardie armate.

Il Giappone tornò a ricordarsi della sua antica regina nel periodo Edo, quando due letterati, il filosofo Arai Hakuseki e lo studioso Motoori Norinaga, dibattereno a lungo sul luogo dove fosse sorto il regno di Yamatai. Il primo appoggiava le teorie basate sui testi cinesi che immaginavano il regno di Yamatai nella zona dell’odierno Kansai, Motoori invece rigettava in toto queste teorie e riteneva l’esistenza del regno come un inganno.
Invero ancora oggi gli studiosi cercano tracce rimaste del suo regno. Il “mistero del Regno di Yamatai” è uno dei maggiori misteri per gli storici, al pari dell’esistenza di Atlantide, ma questa è un’altra storia..

Il mito di Himiko oggi è ancora molto forte in Giappone, forse anche troppo. Proprio per le poche informazioni che si hanno su di lei è stato facile utilizzare il suo nome e accostarla a campagne femministe, di buona salute, filo-nazionaliste o finanche a concorsi di bellezza. Inoltre a lei sono dedicati film e racconti e appare finanche in manga e videogiochi (es. Okami).

Himiko rappresenta la conferma delle ipotesi fatte dagli storici sulla figura della donna nell’antichità , un esempio di donna di potere che non fu certamente un caso raro nell’antico Giappone.

Con la diffuzione di buddismo e confucianesimo la figura della donna divenne sempre più marginale nelle posizioni di potere, ma la storia del Giappone è comunque ricca di scrittrici, poetesse, guerriere o più recentemente di attrici, politiche, sportive o donne dello spettacolo.
La donna ha sempre portato un importante apporto alla società giapponese, si pensi per esempio che l’invezione stessa dell’hiragana è ricollegabile proprio alla scrittura delle donne di corte.

La società giapponese oggi ha probabilmente bisogno di cambiare per migliorare la condizione femminile e prendere coscienza del suo passato. Ma non penso necessiti di guardare in occidente e ai vari movimenti sorti negli ultimi decenni. Al Sol Levante basterebbe guardarsi indietro e ricordarsi delle sue antiche origini, ricordarsi che il sole presente nei suoi ideogrammi 日本, il sole nascente, è la dea Amaterasu.

Fonti:
Wikipedia
tofugu.com