Molti amanti del Giappone si chiedono come poter coronare il sogno di vivere nel Sol Levante o magari desiderano semplicemente farvi un’esperienza di vita. Vediamo allora con chiarezza tutte le possibili strade percorribili e soprattutto i VISA, i permessi di soggiono, che è possibile ottenere in Giappone.
Questi si dividono in due tipi: di breve durata o lunga durata.
Breve durata
Sono tutti i permessi di soggiorno che vengono rilasciati a chi desidera entrare in Giappone per fini turistici, ricreativi o in generale di breve durata.
Visto Turistico
Questo visto, come suggerisce il suo stesso nome, è indirizzato per coloro che vogliono visitare il Giappone solo per fini turistici. È quindi un visto breve e temporaneo.
Secondo le leggi di immigrazione giapponesi i visitatori da 68 paesi (Italia compresa) possano viaggiare in Giappone fino a 90 giorni con il solo passaporto. Per altri come Cina, Russia, Filippine, ecc… può cambiare la durata o è necessario fare richiesta prima di effettuare il viaggio. Per noi italiani non è richiesto quindi nessun documento specifico o richiesta da fare anticipatamente. All’arrivo all’aeroporto giapponese basterò compilare alcuni documenti dove dichiarare il periodo di soggiorno, luogo dello stesso. .
Sia chiaro che il visto turistico vieta categoricamente ogni forma di lavoro, anche part-time.
Il Giappone è particolarmente severo con il lavoro nero e l’infrazione di queste regole; secondo la legge sul controllo dell’immigrazione qualsiasi soggiornante fuoritermine viene messo in custodia, espulso dal Giappone e non potrà più rientrarvi per almeno cinque anni dalla data di espulsione.
Inoltre è importante sapere che il visto turistico non può essere cambiato in altro visto durante il periodo di soggiorno. Questo visto ha quindi come unico fine quello di visitare il Giappone e possibilmente seguire anche un breve corso di lingua di 3 mesi.
Visto turistico a lungo termine per svago
Esiste inoltre un particolare visto turistico dalla durata di sei mesi ma estendibile a un anno del quale possono fare richiesta coloro che possono dimmostrare risparmi per almeno 30 milioni di yen (circa 215 mila euro), garantendo quindi di potere sostentarsi durante il lungo soggiorno. In questo caso però il visto va richiesto prima della partenza. Per maggiori informazioni vi rimando al link ufficiale del ministero giapponese.
Visto di business
Questo visto è indirizzato a coloro che necessitano di entrare in Giappone per conto delle loro aziende e con l’intenzione di condurre degli affari o per partecipare a conferenze. Premetto sin da subito che non esiste nessun visto lavorativo che permette di “andare all’avventura” o di fare lavori part-time o saltuari. Il visto viene rilasciato solo a chi ha progetto a lunga durata e stabile.
Lunga durata
I visti di lunga durata vengono rilasciati agli stranieri che desiderano entrare in Giappone per scopi non legati al turismo, come ad esempio lavorare, studiare o unirsi a un familiare.
COE (Certificate Of Elegibility)
In quasi ogni caso è fondamentale il certificato di eligibilità COE (Certificate Of Elegibility). Questo certificato è un documento ufficiale rilasciato dal Ministero del Giustizia ed il primo da produrre per richiedere un permesso di soggiorno a lungo termine.
Come ottenerlo? Sorvolando sulla produzione dei documenti pratici quali passaporto, modulistica ecc.. la cosa più importante è avere uno sponsor in Giappone. Ne segue quindi la domanda: chi è uno sponsor? È colui che dovrà fare da garante per il richiedente, inoltrare domanda, informazioni e documenti, e contattare l’ufficio immigrazione per produrre il documento. Lo sponsor può ussere ad esempio il futuro datore di lavoro o la scuola che il richiedente intende frequentare. Solo dopo aver ottenuto il certificato di elegibilità si potrà richiedere il relativo visto al consolato o all’ambasciata.
Preciso che ottenere il certificato di eligibilità da solo non permette di stare in Giappone, ma è solo il primo certificato da ottenere. Il tempi per ottenerlo variano a seocnda del visto e dello sponsor e vanno da circa un mese a 6 mesi.
Detto questo possiamo parlare dei diversi visti a lungo termine.
Visto lavorativo
Il “working visa” è il visto per tutti coloro che vogliono intraprendere un’esperienza lavorativa in Giappone più o meno duratura. Ne esistono di diversi a seconda della categoria e dal 2012 è stato anche introdotto un nuovo visto dedicato alle figure professionali altamente qualificate (HSP) con requisiti peculiari e agevolazioni.
Ecco di seguito le diverse possibilità e i requisiti per ottenerlo e poter fare domanda. I seguenti necessitano tutti del certificato di eligibilità.
Tipo di visto | Attività autorizzate | Requisiti |
---|---|---|
Ingegnere | Lavorare nel campo delle scienze fisiche, dell’ingegneria o di altre scienze naturali. | laurea nel campo corrispondente o 10 anni di esperienza professionale |
Specialista in materie umanistiche | Lavorare in campo giuridico, economico, sociale o nelle scienze umane. | laurea o 10 anni di esperienza professionale nel settore |
Servizi internazionali | Lavorare nella traduzione, nell’interpretariato, nell’insegnamento delle lingue, nelle relazioni pubbliche, nel commercio internazionale, nel design della moda, nell’interior design, nello sviluppo dei prodotti. | 3 anni di esperienza professionale nel campo, eccetto per l’interpretazione/traduzione o l‘insegnamento delle lingue che richiedono solo una laurea. |
Manodopera qualificata | Cucina straniera, architettura o ingegneria civile caratteristica all’estero, lavorazione di pietre preziose, metalli o pellicce, addestramento di animali, pilotaggio di aerei, insegnamento di sport, sommelier… | 3-10 anni di esperienza professionale (il numero di anni dipende dal tipo di lavoro) nei settori corrispondenti (incluso il periodo di formazione) |
Trasferimento aziendale | Trasferimenti da società straniere o società controllate da imprese giapponesi situate all’estero | Deve aver lavorato più di un anno nel suddetto ufficio all’estero |
Professioni altamente qualificate (HSP)
Questo speciale tipo di Visa è stato introdotto nel maggio del 2012 e nasce con l’obiettivo di facilitare l’entrata di talenti in campi specifici o altamente qualificati. Nello specifico ci sono tre sottocategorie a secondo dell’ambito: attività di ricerca accademica, attività avanzate di gestione aziendale e attività specializzate avanzate.
L’HSP o “HSFP” è l’acronimo per Highly Skilled Foreign Professional e ha alcuni vantaggi rispetto al permesso di soggiorno standard. Quali sono?
- Posono dedicarsi a più attività che rientrano in differenti categorie (ad esempio aprire un azienda mentre si mantiene comunque il ruolo per il quale si è ottenuto l’HSP).
- Il visto dura 5 anni.
- Accesso più rapido al visto permanente.
- Trattamento preferenziale per le procedure di immigrazione (rinnovi, cambio di visto, ecc…).
- L’eventuale coniuge può lavorare a tempo pieno (ci sono comuqnue delle condizioni da rispettare).
- Possibilità di portare i genitori in Giappone
- Assumere tate o colf.
Penso che vi stiate chiedendo quali sono i requisiti per rientrare in questo “elite” dei permessi di soggiorno. Le cose qui si complicano un po’, ma in generale il richiedente deve avere almeno 70 punti in base a una tabella preparata dall’agenzia dell’imigrazione che trovate a questo link.
I punti possono variare a seconda delle sottocategoria ma in generale sono così assegnati:
- 30 punti per un dottorato o 20 per una laurea specialistica
- dai 5 ai 15 punti a seconda dell’età (più punti a chi è giovane)
- dai 5 ai 25 punti a seconda dell’esperienza accumulata
- dai 10 ai 50 punti a seconda del reddito guadagnato dallo sponsor giapponese
- dai 10 ai 15 punti a seconda del livello di giapponese
Business Manager Visa
Se non si rientra in nessuna delle precedenti categorie perchè non si ha conseguito una laurea o non si dispone della sufficiente esperienza, non bisogna disperare. Esiste ancora una categoria in cui rientrare: il Business Manager Visa ovvero diventare imprenditore.
Questa strada non è semplice è richiede una chiara pianificazione e relativi fondi per sostenere il progetto d’impresa. In particolare i requisiti sono:
- Registrare una società e investire almeno 5 milioni di Yen (circa 40 mila euro) nell’attività. Per essere chiari non è denaro “versato” ma denaro che la società utilizzerà per il proprio lavoro. Per esempio può essere utilizzato per pagare gli stipendi, l’affitto dell’ufficio, approviggionamento dei costi, ecc..
- Avere una sede fisica dell’azienda, non condivisa, che possa ospitare almeno due persone.
- Provare che il richiedente ha le capacità per operare nel business di riferimento
- Provare l’origine dei fondi con i quali fare impresa.
- Avere un business plan con la previsione di bilancio futuro
- Pianificare l’asunzione di lavoratori locali
- Infine per poter mantenere/rinnovare il visto senza problemi, l’Immigrazione guarda alle dimensioni dell’azienda, il che significa che idealmente l’azienda dovrebbe generare almeno 10 milioni di yen in vendite e spendere circa 5 milioni di yen in spese all’anno (escluso lo stipendio che l’investitore guadagna per la sua posizione di rappresentante). Comunque sembra che l’ufficio immigrazione sia abbastanza comprensivo e indulgente all’inizio e i volumi di vendita possono anche essere minori. Chiudono un occhio..
Ovviamente è altamente consigliato farsi assistere da una società specializzata o legali che aiutino a produrre e tradurre tutti i documenti e i moduli richiesti.
Visto studentesco
Lo “student visa” permette di studiare in Giappone e sarà la scuola a fare da sponsor per ottnere il certificato di eligibilità e quello di studente.
Durante questo periodo non è permesso lavorare a meno di lavori part-time che non eccedano le 28 ore settimanali.
Il costo di una scuola di lingua è variabile e si aggira intorno al 1,2 milioni di yen all’anno. Esistono comunque anche corsi semestrali o biennali. A questo costo vanno aggiunti quelli dell’affitto e delle eventuali utenze che possono o meno comprese nell’affitto a seconda che si decida di vivere in un dormitorio, in casa condivisa o in un appartamento.
I costi comunque variano anche a seconda della città scelta. Città come Tokyo e Kyoto sono più care rispetto a zone meno centrali come Fukuoka o Sapporo, così come il costo della vita.
Visto matrimoniale
Lo “spouse visa” si ottiene convolando a nozze con un cittadino giapponese. Per i documenti necessari è consigliabile rivolgersi all’ambasciata o al consolato.
Il visto matrimoniale può avere una durata di 6 mesi, un anno o 3 anni e va rinnovato e permette entro il termine di scadenza. Non si hanno restrizioni riguardo al lavoro da svolgere.
In caso di divorzio con il partner, si hanno 6 mesi di tempo per convertire il permesso di soggiorno matrimoniale in lavorativo per continuare a risiedere in Giappone.
Atri permessi di soggiorno
Oltre ai sopracitati permessi di soggiorno ne esistono altri ma sono dedicati a casi particlare come ad esempio il visto diplomatico, il ricongiungimento familiare, chi ha antiche origini giapponesi, ecc..
Ai fini di completezza tengo a menzionare anche il “working holiday visa“, ovvero un visto dedicato solo ai cittadini sotto i trent’anni di età di alcuni nazioni che permette loro di studiare e lavorare in giappone per un anno. L’Italia aimè non è compresa. Comunque la lista la trovate qui.
Working holiday Visa (vacanza-lavoro)
Secondo una notizia appena uscita (2 maggio 2022) è stato siglato un accordo in merito al visto “vacanza-lavoro” tra Italia e Giappone. Ancora non sono presenti i dettagli sull’accordo, come ad esempio un possibile numerochiuso come in altri paesi, ma è certamente una concreta possibilità per tutti gli italiani che vogliono fare un’esperienza in Giappone (e viceversa).
Generalmente per ottenere il visto vacanza-studio è necessario:
- Dimostrarare di avere almeno 200 mila yen (circa 1500 euro) nel proprio conto per sostentarsi all’inizio del periodo di soggiorno.
- Un’età compresa tra i 18 e i 30 anni
- Non avere già usufruito di questo visto in passato
- Godere di buona salute
- Non avere precedenti penali
- Essere in possesso del passaporto
In alcuni casi può essere necessario un colloquio all’ambasciata e una lettera (di almeno una pagina) dove si specificano tutte le motivazioni che spingono il richiedente a voler andare in Giappone. Comunque ad oggi non si hanno maggiori informazioni riguardo alla situazione italiana, quindi mi riprometto di aggiornare l’articolo.
Inoltre non c’è un limite di ore di lavoro come nel visto studentesco, ma rimane il limite al tipo di lavoro. Quindi non è possibile lavorare in sale scommesse, locali notturni, bar, ecc..
Entro la fine dell’anno di vacanza-studio è possibile cambiare il visto in “visto lavorativo” basandosi però sempre sui requisiti sopra citati del relativo visto che si intende prendere.
Conclusione
Fate bene i vostri calcoli e pianificate il vostro futuro in Giappone amici Samurai. Che il vostro soggiorno sia breve o a lungo termine il Sol Levante saprà certamente accogliervi, conquistarvi e stupirvi. Ogni esperienza che farete vi lascerà un bagaglio di esperienza prezioso che porterete sempre con voi.
Fonti:
mofa.go.jp
isa.go.jp
japan.travel
eng.visa-immi.com
visaguide.world
juridique.jp
notiziegeopolitiche.net