L’ Hiragana (ひらがな), o 平仮名 scritto in kanji, è una delle tre forme di scrittura utilizzate in giapponese insieme al katakana e ai kanji ed è generalmente il primo alfabeto che si inizia a studiare.
La loro origine è legata al poeta, linguista e monaco buddista Kūkai intorno al IX secolo D.C. a seguito di una progressiva semplificazione dei kanji, ma la sua diffusione è molto più recente e fortemente legata all’utilizzo da parte esclusivo delle donne nelle corti del Giappone.
Non mi soffermo oltre, ma potete leggere qui un approfondimento sulla complessa ma interessante storia dell’hiragana.
Per cosa si utilizza?
L’ hiragana ha principalmente tre funzioni nella lingua giapponese:
- Per esprimere le inflessioni di verbi, aggettivi,o nomi.
Prendiamo ad esempio il presente affermatvo cortese del verbo “bere” giapponese: 飲みます nomimasu. Questo è formato dalla radice del verbo 飲み “nomi” + la desinenza ます “masu”. L’hiragana in questo caso è utilizzato per scrivere みます “mimasu”, ovvero l’ intero verbo ad esclusione del kanji. 飲 + みます. Quando usato come suffisso l’ hiragana prende il nome di okurigana. - Per le parole che non utilizzano kanji (o i quali kanji non sono comuni).
Il giapponese ha numerose parole che spesso vengono scritte senza kanji, ma solo in hiragana. Questo accade generalmente perchè il kanji potrebbe non far parte degli ideogrammi comunemente conosciuti o semplicemente per una scelta di chi scrive. Ad esempio I testi per bambini sono sempre scritti solamente in hiragana.
Attenzione però, scrivere in hiragana un intero testo per adulti lo renderebbe quasi illegibile! Infatti il giapponese usa pochissima punteggiatura ed è molto frequente l’ omofonia con il risultato che distinguere le parole e capirne il significato sarebbe impresa ardua. Ricodiamo sempre che il kanji ha valore semantico, i kana invece solo fonetico. - Per rappresentare la lettura del kanji.
Questo utilizzo è per uso didattico o quando in un testo si utilizza un kanji che non fa parte dei jōyo kanji (i kanji ufficialmente insegnati secondo il ministero dell’ educazione giapponese). In questo caso la pronuncia fonetica dell’ ideogramma è scritta sopra il kanji in piccolo e prende il nome di furigana.
Ad esempio il verbo bere: 飲みます, nomimasu.
Da cosa è costituito l’ Hiragana?
L’ hiragana moderno è costituito alla base da 5 vocali, 40 sillabe e una consonante. A queste si aggiungono i caratteri composti. Le sillabe si dividono convenzionalmente in sillabe pure, impure, semipure, contratte. Non è importante ricordare questa suddivisione teorica, ma la cito per completezza e ordine.
Presenterò questo sillabario gradualmente al fine di ben spiegare come si forma. Comunque alla fine dell’ articolo è presente una tabella unica con l’intero hiragana.
L’ hiragana moderno è formato da 46 caratteri fondamentali così suddivisi:
Sillabe pure
- 5 vocali
- 40 sillabe
- 1 consonante
Le vocali seguono l’ ordine a, i, u, e, o e le sillabe derivano dalla combinazione tra quest’ultime e delle consonanti.
Le consonanti con cui si combinano le vocali sono sette: k, s, t, n, h, m, r.
L’ incrocio di consonanti e sillabe forma un totale di 46 caratteri fondamentali (consonanti sorde).
Questo alfabeto sillabico (anche se sarebbe più corretto parlare di more e non di sillabe) è rappresentato secondo questa tabella:
+ | w | r | y | m | h | n | t | s | k | – | vocali |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
わ (wa) | ら (ra) | や (ya) | ま (ma) | は (ha) | な (na) | た (ta) | さ (sa) | か (ka) | あ (a) | a | |
ゐ* (wi) | り (ri) | み (mi) | ひ (hi) | に (ni) | ち (chi) | す (shi) | か (ki) | い (i) | i | ||
ん (n) | る (ru) | ゆ (yu) | む (mu) | ふ (fu) | ぬ (nu) | つ (tsu) | す (su) | く (ku) | う (u) | u | |
ゑ* (we) | れ (re) | め (me) | へ (he) | ね (ne) | て (te) | せ (se) | け (ke) | え (e) | e | ||
を (wo) | ろ (ro) | よ (yo) | も (mo) | ほ (ho) | の (no) | と (to) | そ (so) | こ (ko) | お (o) | o |
Sillabe impure e semipure
Oltre a queste sillabe fondamentali, esistono le sillabe impure ottenute combinando le vocali con le consonanti g, z, d, b, e p (consonanti sonore). Per far questo si aggiungono ai caratteri fondamentali due virgolette (dette “dakuten“).
Per ottenere invece le sillabe semipure si aggiunge un cerchietto (detto “handakuten“) che forma la “p”.
Esempio sillabe impure: か (ka)→ が (ga), た (ta)→ だ (da), へ (he)→ べ (be), ecc..
Esempio sillabe semipure: へ (he)→ ぺ (pe), は (ha)→ ぱ (pa), ecc..
p | b | d | z | g | vocali |
---|---|---|---|---|---|
ぱ (pa) | ば (ba) | だ (da) | ざ (za) | が (ga) | a |
ぴ (pi) | び (bi) | ぢ (ji) | じ (ji) | ぎ (gi) | i |
ぷ (pu) | ぶ (bu) | づ (dzu) | ず (zu) | ぐ (gu) | u |
ぺ (pe) | べ (be) | で (de) | ぜ (ze) | げ (ge) | e |
ぽ (po) | ぼ (bo) | ど (do) | ぞ (zo) | ご (go) | o |
Sillabe contratte
Sono 36 sillabe e sono formate dalla combinazione di due caratteri.
Per crearli si aggiungono ya, yu, yo (ゃ, ゅ, ょ), scritte in piccolo dopo la sillaba che ha come vocale terminale la i.
Le sillabe contratte sono molto comuni, ecco delle parole esempio: しょくじ shokuji (pasto), じゅぎょう jugyō (lezione), りょうり ryōri (cucina), ecc..
r | m | p | b | h | n | t | z | s | g | k | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
りゃ rya | みゃ mya | ぴゃ pya | びゃ bya | ひゃ hya | にゃ nya | ちゃ cha | じゃ ja | しゃ sha | ぎゃ gya | きゃ kya | ゃ |
りゅ ryu | みゅ myu | ぴゃ pyu | びゃ byu | ひゅ hyu | にゅ nyu | ちゅ chu | じゅ ju | しゅ shu | ぎゅ gyu | きゅ kyu | ゅ |
りょ ryo | みょ myo | ぴゃ pyo | びゃ bya | ひょ hyo | にょ nyo | ちょ cho | じょ jo | しょ sho | ぎょ gyo | きょ kyo | ょ |
Allungamento delle vocali
La lingua giapponese distingue tra vocali brevi come nella sillaba dell’hiragana こ (ko) e lunghe come こう(kō/kou). Questo ovviamente si riflette nella pronuncia, breve o lunga con tempo raddoppiato.
È molto importante fare questa distinzione poichè una vocale breve al posto di una lunga potrebbe cambiare completamente il significato di un termine (soprattutto nella pronuncia)!
かあ kā | きい kī | くう kū | けえ kē | こう kō |
Sillabe brevi:
かさん – kasan (addizione)
くき – kuki (tronco, fusto)
おじさん – ojisan (zio)
すじ – suji (vena)
じょせい – josei (donna)
Sillabe lunghe:
(お)かあさん – kāsan (mamma)
くうき – kūki (aria)
おじいさん – ojīsan(nonno)
すうじ – sūji (numero)
じょうせい – jōsei (situazione)
Unica eccezione è la お che in alcune parole si allunga raddopiando: おお. Ad esempio おおきい ookii (grande). È comunque un fenomeno che avviene principalmente quando la vocale da allungare è all’ inizio della parola.
Il raddopiamento
Il raddoppiamento della consonante successiva è reso con l’ utilizzo del sakuon っ (側音), o volgarmente chiamato “piccolo tsu っ”.
Ad esempio きって – kitte (francobollo), ちょっと – chotto (un poco), びっくり – bikkuri (sorpresa), ecc..
L’ ordine di scrittura
Kanji, hiragana e katakana hanno un ordine di scrittura dei tratti ben preciso che è importante seguire per scrivere correttamente i caratteri. So che molti potrebbero pensare inizalmente che è irrilevante ma procedendo lo studio capirete l’importanza di aver imparato il corretto ordine.
Qui trovate varie tabelle con l’ ordine dei tratti e alcune per far pratica con la scrittura.
Come memorizzare l’ hiragana?
Ci sono differenti metodi per imparare il sillabario e varia a seconda della persona e del proprio metodo di studio. L’ elemento in comune con i diversi metodi è la costanza e l’esercizio. Il nostro cervello ha bisogno di tempo per memorizzare, quindi focalizzate lo studio a 5 sillabe alla volta. Tentare di imparare tanti caratteri velocemente non porta a nulla.
Personalmente imparai l’ hiragana con il tedioso (ma sempre valido) metodo della ripetizione. Ovvero scrivendo pagine e pagine dello stesso carattere. Lo consiglio? ni. È lungo e noioso, ma ha funzionato.
Un metodo più moderno è associare la sillaba con parole giapponesi reali accompagnate da immagini. A tal proposito ho raccolto varie schede a riguardo qui.
Oggi la tecnologia ci viene in aiuto con tantissime app per telefono dedicate sia all’apprendimento dei kana che grammatica e i kanji. Una lista di quelle che ritengo delle migliori la trovate qui.
Il sillabario hiragana completo
Conclusioni
L’ apprendimento di hiragana e katakana non è immediato, ma imprescindibile. Non fatevi abbattere e con un po’ di pazienza e impegno sarete capace di leggere e scrivere senza problemi.
Non potete certo fermarvi alla prima difficoltà, no? La strada è lunga, il viaggio è appena iniziato…
Buono studio! 頑張ってね!