Ōharai 大祓 – La grande purificazione

Tra le varie cerimonie scintoiste che si susseguono durante tutto l’arco dell’anno, l’Ōharai è certamente una delle più importanti e diffusa in tutto il Giappone

Vediamo quali sono le sue origini e i riti principali che compongono questa antica e affascinante cerimonia.

Fonte: okunijinja.or.jp

Quando avviene l’Ōharai

L’Ōharai si celebra generalmente l’ultimo giorno del sesto mese dell’anno, quindi il 30 giugno, e si tiene nei maggiori santuari del Giappone.

Fonte: tashlouise.info

Questa data non è però rispettata da tutti i santuari, alcuni come ad esempio lo Shimogamo jinja di Kyoto, celebra l’Ōharai durante l’ultimo giorno del mese, il misoka 晦日みそか, dell’antico calendario lunare giapponese.

I riti

L’Ōharai è una delle due due principali cerimonie di purificazione scintoiste che si tengono nei santuari giapponesi. La seconda avviene invece alla fine dell’anno e prende il nome di Toshikoshi no Harae 年越としこししのはらい.

Gli ideogrammi che conpongono la parola Ōharai 大祓おおはらい significano letteralmente grande 大 e purificazione 祓, difatti lo scopo della cerimonia è la purificazione delle persone dal kegare けがれ accumulato nella prima metà dell’anno. Quest’ultimo è un concetto fondamentale della dottrina scintoista e rappresenta tutto quello che è impuro, contamina lo spirito delle persone e di riflesso tutto quello che le circonda.

Minazuki 水無月
fonte: kyoto-chishin

La cerimonia dell’Ōharai può avere diversi riti a discrezione del santuario, ma tra questi i principali sono: il Nagoshi no Harae 夏越なごしはらえ, l’Ōharai Hitogata 大祓人形おおはらいひとがた e l’Ōharai Kotoba 大祓詞おおはらいことば.

Inoltre a Kyoto è comune mangiare di ritorno dal santuario un dolce caratteristico dell’Ōharai, il Minazuki 水無月みなづき di cui parlo in un altro articolo.

La cerimonia

Anche se ogni santuario officia in modo diverso i riti nel giorno dell Ōharai, in linea generale è possibile dividerlo in alcune fasi principali:

Fonte: okunijinja.or.jp
  1. La cerimonia inizia nella sala di culto principale del santuario con le tradizionali preghiere di purificazione.
  2. Successivamente i sacerdoti a turno si incamminano e attraversano il chinowa, una ghirlanda di purificazione, mentre gli altri lanciano i kirinusa, piccoli pezzi di corda e stoffa sacra, sui fedeli nella sala principale.
  3. Lo stesso processo accade con i fedeli fuori della sala, spesso in ordine di anzianità. Questo è il Nagoshi no harae.
  4. I sacerdoti trasportano dei contenitori con le bambole di carta attraverso il chinowa venendo così purificate per il rito delll’hitogata.
  5. Le bambole vengono purificate
fonte: note.com

Nagoshi no harae 夏越なごし

Il Nagoshi no harae 夏越なごし, letteralmente purificazioe estiva, è uno dei principali riti officiati durante l’Ōharai a fine giugno. Talvolta viene chiamato semplicemente Nagoshi o prende anche il nome di Minatsuki Barae o Aranigo no Harae.

Storia

Questo rito affonda le sue origini nel periodo Nara (710-794 D.C.), durante il quale fu adottato il sistema ritsuryō 律令りつりょう. Quest’ultimo era di forte influenza confuciana e oltre a intrudurre le norme penali e amministrative, portò alla nascita di alcuni importanti riti di purificazione nella corte imperiale che si tenevano due volte l’anno. Sebbene queste usanze si persero nella corte a seguito della guerra Ōnin (1467-1477), rimasero molto popolari nella popolazione.
Con il tempo crebbe la diffusione della cerimonia, diventando particolarmente famosa nei santuari di Kamo Wakeikazura e Kamo Mioya a Kyōto e Sumiyoshi jinja a Osaka. A diventar particolarmente diffusa fu la cerimonia di metà anno, che prese appunto il nome di Nagoshi no harae a discapito di quella di fine anno.

Il rito

I partecipanti al rituale effettuano il chinowa kuguri くぐり, ovvero il passaggio ripetuto sotto una “ghirlanda” di erba sacra chinowa , che nella cultura giapponese simboleggia la purificazione.

Il sommo sacerdote del santuario in genere guida i partecipanti attraverso la corona che devono compiere un preciso movimento affinchè avvenga la loro purificazione.

Il partecipante dovrà inchinarsi, quindi attraversare la struttura e ritornare indietro dapprima da sinistra, poi da destra e in ultimo nuovamente da sinistra come a disegnare il simbolo dell’infinito ∞.
Si crede che il processo purifichi la persona, la protegga dagli eventi negativi e ne rafforzi la salute.
Le chinowa possono avere un diametro anche di diversi metri e sono in genere poste sotto i torī 鳥居とりい di un santuario o di fronte alla sua sala principale (haiden).

C’è anche un’usanza in alcune zone da Chūgoku a Kyūshū in cui l’ultimo giorno del sesto mese lunare è chiamato nagoshi e durante il quale è usanza condurre mucche e cavalli al fiume o al mare per farli divertire. Gli studiosi ritengono che questa usanza estendesse l’idea della purificazione umana anche agli animali domestici.

L’antica leggenda

L’utilizzo di queste grandi “ghirlande” è legato alla storia leggendaria di Somin Shōrai, narrata nel Fudoki 風土記ふどき, una antica gazzetta del periodo Nara che riportava tanto notizie culturali e geografiche delle province del tempo quanto, racconti o leggende orali.

Mutō-no-Kami (武塔神)

Secondo la prima e più antica versione della storia, un dio del mare del nord di nome Mutō no Kami 武塔神 intraprese un lungo viaggio per corteggiare la figlia del dio del mare del sud. Durante il viaggio incontrò due fratelli, uno ricco e uno povero e chiese loro di essere ospitato per una notte. Il ricco fratello minore rifiutò, mentre il fratello maggiore, Somin Shōrai, sebbene estremamente povero, lo accolse condividendo quel poco che aveva.

Dopo diversi anni Mutō, che da quell’incontro era riuscito a sposare la figlia del dio del mare meridionale e aveva avuto ben otto figli con lei, tornò a casa di Somin Shōrai per ricompensarlo del suo gesto. Diede in dono alla figlia dell’uomo una corona di canne per l’ospitalità mostratagli da suo padre, dicendole di indossarlo intorno alla vita. In quella stessa stessa notte, il dio sterminò tutti gli abitanti della terra, risparmiando solo la figlia di Somin Shōrai. Mutō si rivelò quindi il dio Susanō e le promise che in futuro, tutti coloro che avrebbero indossato quelle ghirlande intorno alla vita dichiarandosi discendenti di Somin Shōrai si sarebbero salvati dalle epidemie.

Ōharai hitogata 大祓人形

L’Ōharai hitogata 大祓人形おおはらいひとがたè un rito di purificazione durante il quale si utilizza l’hitogata 人形ひとがた, un foglietto di carta la cui forma ricorda una persona.
Questo rito elimina ogni forma di impurità, tsumi つみ e kegare けがれ, dalla persona trasferendolo alla bambola di carta.

L’hitogata, chiamato anche katashiro 形代かたしろ, era utilizzato anticamente anche per diversi riti e al posto della carta era comune fabbricarli anche di svariati materiali; dal legno ai metalli preziosi come oro o argento. Oltre ai riti di purificazione non mancava l’uso per incantesimi o maledizioni.

Il rito

Per effettuare Ōharai hitogata la persona da purificare deve seguire i seguenti passaggi:

  1. Scrivere il proprio nome e cognome sull’ hitogata.
  2. Straofinare l’hitogata su di se per trasferirvi l’impurità.
  3. Soffiare tre volte sull’hitogata sempre al fine di trasferirvi kegare e tsumi.
  4. Inserire e l’hitogata in una busta e sigillarla.
  5. Scrivere il proprio nome sulla busta e affidarla al sacerdote del santuario.

A seconda del santuario dove si officia il rito, l’hitogata verrà adagiato su un fiume o fatto bruciare su un fuoco sacro.

Fonte: okumiya-jinja.com

Ōharae no kotoba 大祓詞

Ōharae no kotoba è un Norito 祝詞のりと, una preghiera shintoista, che viene utilizzata in varie cerimonie religiose tra le quali l’Ōharai. È anche chiamato Nakatomi no harae (o semplicemente Nakatomi) perché l’antico clan Nakatomi leggeva questa preghiera di purificazione all’Imperatore alla Porta Suzakumon del palazzo imperiale di Kyoto.

fonte: okunijinja.or.jp

Origine

L’ Ōharae no kotoba che viene utilizzato oggi si basa sul norito del Minazuki no tsugomori no oharae (il grande esorcismo dell’ultimo giorno del sesto mese) e secondo alcuni studiosi è riconducibile al periodo dell’imperatore Tenchi (672 D.C.) o all’imperatore Monmu (683 – 707 D.C.).

Inizialmente l’Ōharae no kotoba era recitata per coloro che erano radunati per la purificazione ma con il tempo il rituale cambiò e si trasformò in una preghiera per le divinità.

La preghiera è utilizza ogni giorno sia davanti all’altare dei santuari dei Jinja Honcho 神社本庁じんじゃほんちょう(l’Associazione dei santuari shintoisti) che nelle diverse nuove scuole religiose shintoiste, anche se talvolta con qualche modifica al testo.

Contenuto della preghiera

Il contenuto dell’Ōharae no kotoba può essere diviso in due parti:

Tenson kōrin 天孫降臨
  1. La preghiera principiava ordinando alla famiglia imperiale e ai partecipanti ad ascoltare con attenzione il Norito. Questa parte è quel che rimane dell’antica forma indirizzata infatti ai partecipanti e non alle divinità e oggi i santuari Jinja Honcho la omettono.
    Il norito prosegue raccontando secondo la mitologia giapponese dalla conquista di Ashihara no nakatsukuni 葦原中国あしはらのなかつくに, un antico modo di riferirsi al Giappone, a Tenson kōrin 天孫降臨てんそんこうりん, discendente sulla terra del nipote della dea sole, Amaterasu.
    Successivamente, si elencano i peccati commessi dalla gente sia quelli celesti amatsu tsumi che quelli non compresi da questi ultimi, i kunitsu tsumi. Il norito descrive poi come purificare tali peccati nella seconda parte.
  2. Nell’ultima parte dell’Ōharae no kotoba, si spiega come cancellare i peccati e le impurità accumulate. Il processo di estinzione è descritto con varie metafore, ed è descritto come gli dei della Grande Purificazione haraedo no kami 祓戸大神はらえどのおおかみ li hanno estinti.

Conclusione

I diversi riti che possono accompagnare questo giorno di purificazione sono certamente affascinanti. Benchè abbia cercato di accompagnare l’articolo con dettagliate fotografie, ritengo sia un esperienza che merita di essere vissuta in prima persona per beneficiare della magica atmosfera del santuario, ricca di suoni e gesti che sopravvivono al trascorrer nel tempo.

Fonti:
Kokugakuin
Mainichi
Culturetrip
Tanashijinja
Wikipedia
Senpai Japan
Japanese-wiki-corpus

Ecco alcuni testi per approfondire lo shintoismo ed i suoi affascinanti riti:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.